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«L'ANIMA E LE FORME. La tenacia del cambiamento»

“Non aspettare il momento opportuno: crealo”.
George Bernard Shaw

 

PREFAZIONE 

Se il cambiamento è la cifra di questo nostro tempo, la capacità di gestirne la complessità diventa la prima urgenza cui dare risposta. Ma con quali strumenti e competenze? Lungi dal voler salire in cattedra e tanto più di essere esaustivi, la nuova raccolta di contributi – i “nostri” Mozayk Papers – che abbiamo intitolato: “L’ANIMA E LE FORME. La tenacia del cambiamento”, vuole essere un piccolo strumento da cui attingere suggerimenti utili per la quotidianità lavorativa, ma anche qualche cosa di più.

Sulla scia del primo volume “TESSERE DI MOSAICO. Sentieri di riflessione” (sempre per l’editrice Historica – Giubilei Regnani), nato proprio durante il primo lockdown, nel marzo 2020, abbiamo voluto ripetere il felice esperimento di interpretare la grande trasformazione che stiamo vivendo attraverso le competenze trasversali che ruotano attorno al modello “a rete” che ci contraddistingue come Gruppo Phoenix. Con l’intento di veicolare, a partire da fondamentali ben radicati, una visione aperta, multidisciplinare, flessibile e dinamica, in grado di cavalcare il cambiamento in atto e investire sulle tante opportunità che si vanno delineando.

Vi troverete tredici contributi a più firme, che trattano degli ambiti lavorativi in cui ci muoviamo: la consulenza aziendale per il mondo finanziario, assicurativo e bancario, con le sue evoluzioni più innovative tra Open Innovation e Fintech; e ancora, nuove strategie e metodi per il project management e il marketing, il tema della finanza di comunità e dell’economia circolare capaci di creare progetti condivisi e “di prossimità” che puntino alla restituzione del valore. Vi presentiamo anche nuove sfide industriali e di business nel mondo dello sport e del calcio in particolare, in cui ci siamo incamminati con competenza e passione. Riflessioni, infine, che spaziano negli interessi personali degli autori.

A firmare i Papers sono collaboratori interni ed esterni di Phoenix Group, senior e junior, ma anche partner di lungo e nuovo corso, innovatori nell’ambito Insurance come Andrea Battista, amministratore delegato di Net Insurance – qui anche l’intervento di Fabio Pittana, Chief Operating Officer della stessa Compagnia -, ma anche giovani studenti appassionati del mondo.

Agli autori, innanzitutto, il nostro grazie per la disponibilità a lasciare un segno, condividere conoscenze, studi ed esperienze perché qualche cosa si rinnovi. Perché altri possano cogliere anche solo una nozione prima sconosciuta: è una condivisione di saperi dove ciascuno ha lasciato un po’ di sé, un poco di quell’anima che è l’etica, il dovere e l’entusiasmo con cui si fa il proprio lavoro, l’impegno che dà forma e sostanza alle cose.

Ad ispirare tutta la raccolta è quella “filosofia del cambiamento” che, nel primo Paper, abbiamo teorizzato – riferendoci alla mitica serie anni Settanta – nel “barbapapa model”, ovvero quell’approccio duttile e flessibile, multi-dimensionale e assolutamente inedito, che è disposizione indispensabile con cui occorre guardare all’oggi. È il modello che sentiamo più nostro, pionieri nell’anima ma ancorati a “un solido sistema di coerenze”.

La considerazione di fondo è che, soprattutto per realtà di piccole e medie dimensioni, per potersi muovere in modo vivace e resiliente nelle mutevoli spire del presente contesto economico, di business e umano, in generale, è necessaria una tempestiva, fluida e “unprecedented” (direbbero gli inglesi) capacità di adattamento multi-dimensionale, sintetizzata in un approccio continuamente cangiante – seppur basato su un solido sistema di coerenze – ai problemi ed alle esigenze di singoli, clienti, collettività, imprese, enti, istituzioni, nazioni.
Tempo fa, quando mi trovai a descrivere questo tipo di approccio ad una cliente, per essere sicuro che avesse capito che saremmo stati in grado di adattarci alle sue esigenze e di costruire quindi, in collaborazione con altri partner “nuovi” e “antichi”, una soluzione precisamente conformata sulle sue esigenze, le dissi: “Ha presente Barbapapà? Ecco, il nostro approccio può essere definito: il modello barbapapà. O, in modo più altisonante, il barbapapa model”.

Per meglio addentrarvi in questo percorso sfaccettato, vi proponiamo una sorta di “indice aumentato” con le brevi introduzioni ai singoli Paper che, nell’ordine, ne hanno accompagnato la pubblicazione on line durante l’anno. Un’insolita anteprima, funzionale ad una lettura che sia ad hoc all’esigenza del momento.

Barbapapa Model. Filosofia del cambiamento.

Giulio Fezzi, presidente di Phoenix Group

Il barbatrucco elevato a paradigma aziendale.  Se nel suo primo Paper del 2020 – “Microecosofia” – aveva indicato dove dovesse guardare, nel post pandemia, un’economia veramente etica, qui, l’autore consegna la “cassetta degli attrezzi” per il nuovo corso delle imprese: un concentrato di quella consulenza operativa che da sempre contraddistingue Phoenix Group.

Flessibilità, agilità, tempestività, modularità, pensiero laterale e adattabilità sono gli strumenti per “far succedere le cose”, per acquisire quella disposizione sistematica al cambiamento che permette di sperimentarsi anche in ambiti diversificati.

 

Narcisi senza terra.

Valentina Crespi, Social Scientist & Collaboratore Divisione Corporate Finance di Phoenix Capital

Quando l’ossessione della performance si impone sul contesto sociale, la deriva è un egocentrismo destinato alla solitudine e al fallimento. A danno degli altri e dell’ambiente.

È un viaggio introspettivo potente quello proposto, una vera e propria fenomenologia dell‘homo perficiendis. Ma se è vero che oggi è “vietato non performare” – tanto più nel mondo aziendale, per la necessità (corretta) di “misurare” prestazioni e obiettivi raggiunti – a definirci, e fare la differenza, sarà però e sempre lo sguardo verso l’altro, verso ciò che ci circonda e sostenta. Un riconoscerci felicemente incompleti, ospiti e interdipendenti.

 

Le vie inesorabili dell’innovazione. Intuizione, cooperazione e semplificazione.

Da Foster Wallace a Steve Jobs, al “caso finanziario” Eurovita.

Andrea Battista, CEO di Net Insurance

Tre storie personali e aziendali. In tutte, un unico messaggio: quello di avere, sempre, il coraggio di un approccio culturale disruptive. Saper guardare, cioè, la realtà e il proprio lavoro con occhi nuovi, oltre il “si è sempre fatto così”.

Battista ripropone la Prolusione tenuta in occasione dell’apertura dell’edizione 2021 del Master in “Open Digital Innovation & Entrepreneurship” del Campus Bio-Medico di Roma in cui consegna ai giovani universitari alcuni spunti fondamentali sul “fare innovazione”. Dieci buone fondamenta su cui costruire il futuro.

 

Bayern & Alaba

Alberto Medici, Senior Consultant, Divisione Corporate Finance e Divisione Sport Business Management di Phoenix Group

Il “caso Alaba” e la lezione del Bayern, una lezione obbligata in ogni business school. In un settore dominato da incertezza e scosso dal recente “strappo politico” legato alla Superlega, il Bayern Monaco dimostra come i risultati sportivi passino necessariamente anche da un’eccellente pianificazione manageriale. L’autore analizza in esclusiva per Off The Pitch – football business media danese – le ragioni che hanno spinto i bavaresi a un’operazione all’apparenza impopolare: non rinnovare il contratto ad una leggenda come David Alaba, per investire pesantemente nel giovane Upamecano.

 

It’s all about delivery. Vent’anni di Bancassicurazione e non sentirli.

Fabio Pittana, COO di Net Insurance

Mai prendersi troppo sul serio, ma fare – sempre – le cose seriamente. In presa diretta e con fine ironia, Pittana ripercorre ambiti e tecnologie, metodologie e approcci, obiettivi e traguardi di una carriera lavorativa spesa nell’insurance e nella bancassicurazione, in particolare: la grande macchina della distribuzione.

Il ruolo fondamentale degli incontri con manager e colleghi speciali, per personalità e competenza; la capacità di formare la squadra per arrivare all’obiettivo. E ancora, l’importanza di saper mettere a terra le idee, nel concreto, e lanciare nuovi prodotti. Studiare e ascoltare i partners, restando curiosi di tutto ciò che ruota attorno al loro mercato di riferimento. Uno spaccato personale e professionale, una stretta di mano, un incontro che resta.

 

La nostra Africa. Una fotografia a metà.

Camilla Fezzi, studentessa Liceo classico; redattrice www.ermesverona.it

La freschezza della scrittura consapevole dell’autrice affronta le grandi questioni socio-economiche e politiche che, ancora, incatenano il continente Africano. A partire dalla domanda fondamentale che è tra le priorità dei più attenti osservatori: quale la narrazione e l’immagine dell’Africa che i nostri media ci restituiscono? La “nostra Africa” resta una fotografia a “metà”, sfuocata, che ancora non ha colto tutta la complessità del Paese e le sue potenzialità.

Migrazioni, fuga dei cervelli, politica, accordi commerciali e cooperazione: “L’Africa agli africani”. Tra le righe il desiderio di conoscere, capire, interpretare. Quando farsi le domande giuste è un ottimo punto di partenza.

 

Luxury Cap e Luxury Tax.

Alberto Medici, Senior Consultant di Phoenix Group

Divisione Corporate Finance e Responsabile Analisi Calcio di Calcio e Finanza

Riproponiamo in questo Paper l’analisi che l’autore ha pubblicato sulla testata “Calcio da Dietro” rispetto alla riforma del Fair Play Finanziario da parte della UEFA.

«È interessante notare come, ancora oggi, venga evitato quello che dovrebbe essere la pietra miliare di ogni contrattazione e progetto: finché non si scolpirà nella pietra che i club di calcio devono fare profitti (per statuto della Lega e come previsto nel primo capitolo di ogni libro di economia aziendale), diventerà dura trovare uno, due, settecento meccanismi di ripartizione e controllo per garantire equilibrio ed equità all’interno del sistema».

 

Il CRM come strategia aziendale. Obiettivo “clienti” e centralità del fattore umano.

Pietro Rotundo, Executive Director della BU Management Consulting & Project Management

di Phoenix Group e Responsabile della Divisione Cyber & Tech Solutions

Per il 39% delle aziende italiane dove è stato introdotto, il CRM (Customer Relationship Management) è “un’area consolidata”, uno strumento strategico “client first”, indispensabile ad individuare e fidelizzare il cliente. A dirlo l’indagine dell’Osservatorio CRM & Marketing Automation 2019 condotta da C-Direct Consulting, un’analisi che attesta come per il restante 61% di aziende il CRM sia – ancora – uno strumento non prioritario, in valutazione o utilizzato puramente come una piattaforma tecnologica avulsa dall’apporto quotidiano di tutti i collaboratori.

Parte da questa fotografia e dalla concreta esperienza vissuta in Phoenix Capital Iniziative di Sviluppo – e felicemente veicolata sui nostri partner – il contributo dell’autore “sulla messa a terra” del CRM come vera e propria opportunità strategica e di business finalizzata alla “cura del cliente”.

 

FC Clivense “The Phoenix Club”. La nuova stella calcistica di Sergio Pellissier ed Enzo Zanin.

Matteo Fezzi, studente al V anno di Liceo classico, redattore www.ermesverona.it

Appassionato di calcio da sempre, dalle righe traspare il cuore del tifoso per la nuova squadra di Sergio Pellissier, l’FC Clivense, oggi in terza categoria. Un progetto nato con grande umiltà: una società che crescerà con le persone e che vuole far crescere le persone che ne condividono visione, ideali e alti obiettivi. Un progetto serio, con un impianto di ampio respiro, sostenibile e che guarda lontano. Un progetto in cui Phoenix Group crede fortemente e che lo vede non solo tra i main sponsor della squadra ma anche partner del progetto per il piano industriale e di business,.

 

Il fattore Fintech. I “mulini a vento della finanza”.

Stefano Maltagliati, PMO Governance Organization CreditRas Assicurazioni

Lucio Floris Panico, Digital Consultant Financial Services

Il sistema bancario tradizionale alla prova delle Fintech, “i mulini a vento della finanza”, le società di servizi finanziari che hanno saputo cavalcare il cambiamento del settore investendo in tecnologia e offrendo servizi sempre più personalizzati e “su richiesta” degli utenti.

Solo la collaborazione tra i due sistemi, banche strutturate da un lato e FinTech dall’altra, – sostengono gli autori – potrà dare nuovo slancio ed innovare ulteriormente tutto il settore, soprattutto in termini di versatilità dei servizi, modularità e tempestività della proposta/risposta, portabilità e accessibilità, sicurezza e fruibilità dei servizi.

 

Per una (vera) finanza di comunità.

Riccardo Tessari, Responsabile Coordinamento Area Mercati ForGreen Spa Società Benefit Segretario Generale della Fondazione Giuseppe Toniolo di Verona

Alcuni “liberi spunti” su come ricostruire quel patto di fiducia aperto al futuro che sta alla base di una vera e buona finanza di comunità, capace di creare progetti d’impatto, condivisi, “di prossimità”, che abbiano una visione integrale e puntino alla restituzione del valore.

Una disamina a tutto tondo dell’ambito finanziario di riferimento, che parte dalla storia e arriva alla complessità del quadro attuale, al ruolo delle BCC, delle Fondazioni di comunità e delle organizzazioni di impact investing, fino ad immaginare concrete prospettive di sviluppo con la proposta di hub competenziali da far nascere nei territori. Modelli capaci di attrarre risorse umane, economiche e motivazionali, grazie all’affidabilità in termini di social problem solving e alla prossimità fisica alla comunità di riferimento. Il ruolo che, in tale direzione, può ricoprire il mondo cooperativo e del terzo settore territoriale; ma – a chiudere – anche le funzioni aggiuntive che le piccole municipalizzate locali “dell’energia” e dei servizi possono svolgere in un approccio di economia sostenibile e circolare.

 

Brand, retail e approcci al consumo nel “new normal”.

Michele Moroni, Divisione Business Development & Innovation Phoenix Group

In questo scenario post Covid, il cambiamento nelle abitudini d’acquisto e l’online segneranno la fine del Retail? Parte da qui una disamina sintetica sul mondo della distribuzione e del retail rispetto all’impattato che la pandemia ha avuto sui comportamenti d’acquisto e, più in generale, sulle modalità con cui, oggi, il consumatore si approccia al mercato.

Un cambiamento dalla velocità mai vista che ha determinato il passaggio dal modello tradizionale di commercio al dettaglio, basato su una profilazione tradizionale dell’offerta, ad un nuovo paradigma di commercio al consumo a senso “inverso”. L’esasperazione dell’approccio customer centric ha imposto nuove linearità: il business passa, ora, prima dal consumatore per poi tornare in azienda (C2B model), creando un feed back fondamentale per le organizzazioni. Un ciclo virtuoso di portata dirompente rispetto al B2C. Un necessario adeguamento dei business model aiuterà a restare sul mercato e creare opportunità di crescita.

Lo sviluppo degli ecosistemi delle piattaforme e dei portali di acquisto, unito alla diffusione dell’esperienza “omnichannel”, sono oggi i veri driver dell’evoluzione del retailing business model post pandemico.

 

Bancassurance Protection. Pillole di mercato e fattori alla base del successo della cooperazione tra banca e assicurazione negli “anni ‘20”.

Giulio Fezzi, presidente di Phoenix Group.

La protezione è diventata per i gruppi bancari area di espansione e redditività, una voce consistente del loro core business. Ne ha ridisegnato i modelli di servizio, ha favorito un targeting spinto dell’offerta, ha valorizzato le reti distributive di sportelli e promotori sul territorio, con un approccio di consulenza di prossimità, ma ha anche ‘cavalcato’ la digitalizzazione arrivando a modelli quasi-diretti e contestuali.

Ma quale, nel contesto post pandemico, lo stato dell’arte del modello industriale della bancassicurazione protection?

Il contributo traccia, con dati alla mano e tabelle, una fotografia dei Market trends del ramo danni, nonché l’evoluzione dei modelli industriali/societari, commerciali e operativi della bancassicurazione.

Superato l’originario e circoscritto perimetro della pura partnership commerciale, oggi parliamo di un istituto evoluto che consolida un processo win-win, sia lato banca sia lato assicurazione. Con punti di forza ben precisi, appunto, per entrambi gli attori in campo.

 

Abbiamo voluto chiudere questo lavoro rimarcando quell’approccio collaborativo che è paradigma del nostro procedere. Nella complessità non tutto può essere padroneggiato specialisticamente dal singolo, ma deve necessariamente essere gestito attraverso un approccio coordinato, modulare e multi-level.

Giulio Fezzi e Silvia Fazzini

 

 

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