Skip links

News

Fevoss, inaugurata la mostra: «Cinque secoli di solidarietà»

C’è un cuore che pulsa nel centro di Verona, un luogo che non solo è depositario di una storia lunghissima di assistenza e solidarietà ma che ne è diventato testimone attivo: da cuore a cuore, da una mano all’altra, appunto. Da più di 500 anni, nel segno del servizio delle persone bisognose di aiuto. Questo luogo è il Bazar Solidale della Fondazione Fevoss Santa Toscana, progetto di economia circolare e riuso, che questa mattina nei suoi locali di via Marconi 21 a Verona ha inaugurato la mostra: «Cinque secoli di solidarietà», l’ultimo dei tre appuntamenti che come Phoenix Group abbiamo voluto sostenere da settembre 2021.

Un’esposizione che svela la storia del complesso che ospita i locali del Progetto, avviato nel 2019: un percorso di undici pannelli – visitabile fino al 4 dicembre, dal martedì al sabato, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 – che getta luce sulla storia di questo importante complesso architettonico situato nel cuore della città, e che ospita –  da ben cinque secoli – enti e istituzioni la cui missione è il sostegno alle persone bisognose di aiuto.

L’apertura della mostra, patrocinata dal Comune di Verona , è stata preceduta da una ricchissima conferenza tenuta dai professori Lorenzo Facci e Mario Gecchele nella vicina Chiesa di Santa Caterina alla Ruota, chiusa da quasi un anno e parte, da sempre, del complesso urbanistico dell’intero isolato. Una vera e propria perla architettonica del quartiere: chiusa ormai da quasi un anno dopo la scomparsa del sacerdote che vi celebrava le funzioni religiose, è in attesa da tempo di un imponente opera di restauro per procedere con la quale l’Istituto Assistenza Anziani, l’ente proprietario, sta coinvolgendo le Fondazioni e altre realtà del territorio in un’ampia operazione di fund raising.

Per Phoenix Group era presente l’amministratore delegato, Giovanna Saraconi: «Il nostro supporto a questa nuova iniziativa di Fondazione Fevoss Santa Toscana è in linea con i principi fondativi di Phoenix che guarda con attenzione alle fasce più deboli della società.  Verona ha una storia importantissima di missione per gli altri, figure di grandi Santi che ne hanno fatto la missione di una vita. Auspico che la riscoperta storica di questi luoghi che hanno visto concretizzarsi esempi di assistenza e solidarietà, possa dare uno slancio nuovo alle nuove generazioni che stanno perdendo la bellezza del donarsi agli altri, in quel servizio gratuito che è il  volontariato.  Questa vostra testimonianza sia ulteriore stimolo di impegno per i nostri giovani».

Nell’occasione è stato presentato anche il libro «Cinque secoli di solidarietà» (Edizioni03), a cura di Alfredo dal Corso, presidente della Fondazione Fevoss Santa Toscana, che raccoglie la storia di questo complesso architettonico, il cui ricavato servirà a finanziare ulteriori iniziative solidali.

LA STORIA – Dal Cinquecento l’isolato di via Marconi ha ospitato prima il monastero e la chiesa di Santa Caterina, consacrata nel 1564, poi le Case di Ricovero e dell’Industria, destinate ad accogliere i poveri della città e gli orfani. Nel 1813, nell’attiguo Ospedale della Misericordia, Don Carlo Steeb, e Suor Vincenza (Luigia Poloni) iniziarono l’opera di assistenza ai malati: tutto il complesso divenne poi sede dei primi Ospedali Civici Riuniti, fino al 1964, anno del trasferimento nella nuova sede di Borgo Trento. Nel 1973, la casa di Ricovero assunse la denominazione attuale di Istituto Assistenza Anziani. E questo, due anni fa, ha concesso alcuni locali al Bazar Solidale della Fondazione Fevoss Santa Toscana, altrettanto vocata al sostegno delle persone in difficoltà.

condividi articolo

Potrebbero interessarti anche

Explore
Drag