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Exit Strategy: da Andrea Battista una storia corale tra identità, competenze e relazioni

I fatti esistono in quanto narrati”, nero su bianco. E ciò vale anche nel panorama sempre più dinamico dell’imprenditoria moderna. La narrazione è elemento che dà forma e sostanza ai fatti perché li fissa e li rende disponibili, in quella generosità insita in ogni scrittore che si mette in gioco e svela e racconta, necessariamente, qualche cosa di sé, per consegnare qualche cosa ai propri lettori. La stessa generosità che è dell’imprenditore. Che crea – meglio – che scopre ciò che già c’è ma lo inserisce in un tempo, in uno spazio ed in un orizzonte nuovo, mai in maniera solipsistica ma insieme alle persone con le quali sceglie di incamminarsi. Esperienza viva, vissuta e sofferta.

È partito da questa frase Andrea Battista, AD di Net Insurance, nel presentare venerdì scorso, 6 giugno, in Biblioteca Civica a Verona il suo ultimo volume “𝙀𝙭𝙞𝙩 𝙎𝙩𝙧𝙖𝙩𝙚𝙜𝙮 – 𝙎𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖 𝙙𝙞 𝙪𝙣𝙖 𝙨𝙩𝙖𝙧𝙩 𝙪𝙥 𝙙𝙖𝙡𝙡’𝙞𝙙𝙚𝙖 𝙖𝙡 𝙨𝙪𝙘𝙘𝙚𝙨𝙨𝙤”, in cui, da eccellente “startupper con la cravatta” racconta il percorso dalla fondazione di Eurovita alla creazione della SPAC Archimede, fino all’acquisizione di Net Insurance, modello multi-specialistico di assicurazione: percorso che si colloca da maggio 2018 all’aprile 2023.

Un percorso cui puntano molte startup, protese a quell’”exit” che è culmine della strategia imprenditoriale. In questo viaggio, l’autore dettaglia le complessità del settore assicurativo fino alla recente integrazione con Poste Vita, e sottopone le sfide e strategie che ne sono state protagoniste.

Accanto a Battista e moderati da Paolo dal Ben, responsabile redazione economia del quotidiano l’Arena, al tavolo anche il prof. Michele Costabile, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese alla LUISS, autore della postfazione e Rossella Vignoletti, Chief Marketing Officer di Net Insurance, protagonista dall’interno, di questa avventura andata a buon fine e tuttora di successo.

Un viaggio che ha visto partecipare anche Phoenix Capital come advisor nella costruzione della SPAC Archimede. “Ricordo, come oggi – sottolinea Giulio Fezzi – le parole di Andrea Battista in quella circostanza: qui serve qualcuno che si occupi di tutto, dalla strategia fino ad accendere la luce. Ecco, nella pragmaticità che ci contraddistingue, siamo stati tra quelli che  siamo stati tra quelli che hanno tracciato la strategia e acceso la luce”.

Proprio in apertura, il professor Costabile ha consegnato la chiave di lettura del volume: un libro che è tante cose insieme. È un testo ben scritto, scorrevole, che non solo – dicevamo – racconta un’esperienza professionale, ma che si propone come “diario iniziatico”, un viaggio che coniuga anche umanità ed emotività. Una sorta di manuale didascalico, con i fatti ben cronologizzati: un percorso che segna profondamente la vita di chi scrive e chi legge. E che nasce dalla necessità di cristallizzare i passaggi fondamentali di questa esperienza.

Ma ci sono alcune parole guida imprescindibili che lo stesso Battista ha indicato come le fondamenta e i requisiti che definiscono il buon imprenditore, colui che si butta, con consapevolezza, in un progetto di “ri-combinazione”: prevede l’impre

IDENTITÀ: è la connotazione prima che si dà a ciò che si crea da zero, con l’imperativo di non edulcorare mai, soprattutto a livello comunicativo, la realtà che evolve. E con la consapevolezza che l’errore e l’imprevisto debba essere contemplati sì, ma con la capacità di evitare, nel piccolo, gli errori dei “grandi”. In questo quadro, si inserisce l’identik del buon imprenditore che sa prevedere l’imprevisto imprevedibile, sa calcolare il rischio accettabile, e individua il massimale di rischio accettabile.

COMPETENZE: ovvero la chiarezza su ciò che sappiamo fare e su ciò che non sappiamo fare. Consapevolezza che necessariamente diventa specchio agli altri sul valore reale della nostra competenza. Sulla nostra “reputazione” nel fare: e qui, entra la terza parola. In un’epoca in cui il reskilling e il re-learning sono fondamentali, l’opera di Battista si pone come una risorsa preziosa per chiunque voglia aggiornare le proprie competenze.

RELAZIONI: nel significato di “capitalismo relazionale”, cioè la capacità di creare un ecosistema di persone e di strumenti per le quali la propria reputazione è vera e solida.

Attraverso una narrazione fluida e coinvolgente, Andrea Battista ci guida – dunque – attraverso questo suo percorso professionale e umano. Non è la storia di un uomo solo al comando, ma di un imprenditore che ha saputo costruire una squadra coesa e competente: è una storia corale. Un business case, a tutti gli effetti, un caso di studio con insegnamenti pratici… “Come avviene la quotazione di un’azienda? Come gestire la creazione di una SPAC? Come si acquisisce una società target? Come si gestisce l’errore, l’imprevisto… una truffa subita?” Il tutto, senza offrire soluzioni preconfezionate, ma – con l’approccio proprio degli umili colti – aperto al dubbio.

Alle tre parole chiave indicate da Battista si uniscono, le altre tre indicate da Rossella Vignoletti, che ha vissuto dall’interno questa vicenda. Il percorso, il controllo di verità e la memoria. Il libro è un viaggio che fluisce naturalmente fino all’oggi, all’esperienza di successo di Net insurance, una storia in cui chi l’ha vissuta ritrova molto di sé stesso. C’è un “controllo di verità” che il buon manager mette in atto quando si appresta ad un progetto: ovvero, la capacità di leggere il contesto in cui va ad inserirsi; indaga ambiente e “perimetro”, azione e impatto.

Infine, la memoria cioè la necessità di fissare i fatti perché nulla vada perduto e tutto possa servire di insegnamento. Ed il cerchio si chiude: perché “I fatti esistono in quanto narrati”, con lucidità, verifica e passione.

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