Si chiude oggi la terza edizione di Space Meetings Veneto, il summit internazionale dedicato alla Space economy e alle sue applicazioni che per questa edizione 2025 si è svolta a Venezia dal 20 al 22 maggio.

Obiettivo della tre giorni, con un focus speciale sulla blue economy, quello di mettere in contatto i fornitori che operano a monte e a valle della catena del valore del settore spaziale e le aziende aeronautiche con investitori, acquirenti, centri di ricerca, agenzie governative e spaziali, facilitando lo scambio di affari e conoscenze.
Per noi, al Summit, presente Paola Del Zotto Ferrari, International Advisor di Phoenix Capital che in questo anno ha “presidiato” quattro tra gli appuntamenti più importanti di settore a livello internazionale.
- Space Symposium 2025, ad aprile, il più importante evento mondiale dedicato alla Space Economy, tenutosi a Colorado Springs, USA
- Innovit / Call Space Economy a nov 2024
- IAC Milano 2024, la più grande edizione di sempre, lo scorso ottobre 2024
Un osservatorio importante, dunque, quello maturato da Phoenix per un settore che è in continua crescita.
«I numeri della “Space Economy” sono convincenti per tutte le aziende che vogliono salire a bordo e per gli investitori – la sottolineatura di Paola del Zotto Ferrari -. Verrebbe da dire “c’è spazio per tutti” perché è un’economia che impatta non solo su quello che è l’Industry più verticale, ovvero la progettazione, produzione e lancio di infrastrutture spaziali, o – ancora – quella legata al mercato della difesa europea, ma a valle c’è un impatto su tutto il tessuto imprenditoriale della catena di fornitura: aziende impegnate ad introdurre nei loro processi di innovazione l’uso e l’applicazione dei dati e delle tecnologie spaziali».
«Il futuro è dei “pionieri della manifattura nello Spazio” che sapranno collegare le capacità di automazione e AI: saranno loro a costruire la supply chain del futuro», secondo le parole di Massimo Comparini, Managing Director Space Division di Leonardo.
Pensiamo a progetti di costruzione di Centri dati nello spazio, ai sistemi di comunicazione laser, alla produzione in orbita, al mondo della ricerca e sviluppo farmaceutico, fino alla produzione di semiconduttori.
L’Italia in tutto questo ha un ruolo strategico: nel 2024 rappresenta il secondo investitore in attività di economia spaziale in Europa, 5° a livello globale (in rapporto al PIL) e terzo contributore dell’ESA.
Nel periodo 2023-2027, l’Italia prevede di investire oltre 7 miliardi di euro in finanziamenti pubblici per la space economy, con circa 4,4 miliardi diretti e 3,1 miliardi allocati sui programmi dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA)
Il settore spaziale italiano ha fatto registrare nel 2024 ricavi per 18 miliardi di euro, impegnando circa 300-500 aziende, di cui il 66% sono PMI e 27% startup; ovvero 60.000 occupati.